Le origini di Bossolasco sono molto antiche e risalirebbero al II sec. A.C. Secondo la "Cronistoria dei Comuni dell'antico Mandamento di Bossolasco con cenni sulle Langhe" di Don Pio Giovanni Battista, il primo nucleo del paese sarebbe sorto nel 173 a.C., anno in cui il console romano Mario Pompilio effettuò una spedizione contro i liguri, allora abitanti della Langa.

I primi
documenti che parlano di Bossolasco, risalgono al 1077, ma è presumibile che sia stato coinvolto nelle vicende storiche del Piemonte più rilevanti: la dominazione romana prima, quella barbarica poi, per arrivare all'epoca feudale, alle lotte tra i Marchesi del Monferrato e i Marchesi Del Carretto, alla dominazione francese ai tempi di Napoleone, all'appartenenza al Regno di Savoia e infine, dal 1861 a quello d'Italia. Negli anni '70, Bossolasco divenne anche una frequentata stazione sciistica, grazie ad un impianto a fune da quota m. 660 a m 740. Bossolasco, dal latino "Buxolascum" cioè "luogo coperto di foreste di bossi", è una suggestiva e romantica località di villeggiatura dell'alta Langa, sorta su un elevato (m. 747 s.l.m.) e panoramico colle tra le valli dei fiumi Tanaro e Belbo.

Come in uno scrigno
, il verde vellutato delle pinete, dei castagneti e dei prati racchiude il centro abitato, in mezzo al quale svetta il campanile del XV secolo. Accanto alla chiesa Parrocchiale che, nelle giornate di cielo sereno, si staglia sul meraviglioso anfiteatro delle Alpi Marittime e Cozie.
In ogni stagione il fascino del panorama si rinnova naturalmente, sempre sotto lo sguardo benevolo del Monviso illuminato dalle calde sfumature del tramonto. Passeggiando per i viali o lungo la stretta e sinuosa strada centrale, si possono ammirare numerose case in pietra pregevolmente ristrutturate e abbellite da roseti che, dal mese di maggio per tutta l'estate, donano gioia con i loro colori e profumi.

Il cuore
del "paese delle rose", come viene anche chiamato Bossolasco, è naturalmente la piazza della Parrocchia, che è dedicata a San Giovanni Battista ed è stata ricostruita nel 1926, ad imitazione dello stile gotico-lombardo, sull'antica chiesa risalente alla metà del 1400.

A pochi
passi sorge il castello dei Balestrino, un palazzo signorile in pietra con un maestoso atrio, uno scalone d'onore e ampi saloni pavimentati in pietra e cotto, simboli della fastosità e dell'importanza goduti nei secoli passati.  Il comune fa parte della Comunità Montana Alta Langa.

Nel periodo
1950 - 1970 i pittori torinesi Felice Casorati, Francesco Mencio, Enrico Paulucci e la Marchesa Irene Invrea scelsero questa tranquilla località per soggiorni di contemplazione e di ispirazione pittorica. Il paesaggio delle Langhe, da cui sono stati incantati, diventa così tema ricorrente e costante della loro pittura neoimpressionista e fauve.

Nel 1960
, proprio per rendere omaggio al paese che li ospitava, numerosi pittori, oltre a quelli menzionati, realizzarono 28 stupende insegne delle botteghe artigiane del piccolo centro langarolo, ora esposte nella sede della Comunità Montana e del Comune. A questi importanti artisti, per un breve periodo nell'autunno del 1962, si unì, per curare una grave malattia respiratoria, lo scrittore Beppe Fenoglio.

Nel 1996
la Comunità Montana Alta Langa e la Galleria d'Arte Contemporanea di Roberto Peira hanno organizzato "Insegne d'arte 1996". 
12 artisti hanno realizzato altrettante insegne per ristoranti, alberghi e aziende agrituristiche dell'Alta Langa.
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